MUFFIN ALLA FRUTTA E ALBUMI

INGREDIENTI PER 16-18 MUFFIN CIRCA

120 ml di albumi (4 albumi circa)

130 gr. di farina integrale

50 gr. di farina di riso

100 gr. di fragole

100 gr. di mele

90 gr. di maltitolo

55 ml di olio di semi di arachidi

8-10 gr. di lievito per dolci (2 cucchiaini da caffè)

1 buccia di limone grattugiata

PREPARAZIONE

Prima di tutto tagliare le fragole e le mele a cubetti di piccole dimensioni.

Dopodiché riporre in un contenitore gli albumi e montarli a neve ben ferma (a mano oppure con l’aiuto di una frusta elettrica).

Una volta montati, in un’altra ciotola, setacciare le farine e unirle con il lievito, il maltitolo, i pezzetti di frutta, l’olio di semi e la buccia di limone grattugiata. Mescolare il tutto con l’albume montato, amalgamando per bene con un cucchiaio di legno con un movimento dal basso verso l’alto. Infine, riporre il composto ottenuto in stampi per la cottura di muffin, riempendoli sino a 3/4, e cuocere in forno preriscaldato a 180 °, per circa 15-20 minuti. Verificare la cottura con l’aiuto di uno stuzzicadenti.

Quando i muffin saranno dorati all’esterno e morbidi all’interno, toglierli dal forno e lasciare raffreddare.

Due di questi muffin sono ideali per la colazione e con l’aggiunta di una fonte proteica, quali uno yogurt greco o 15 gr. di proteine del siero del latte, avrete raggiunto tutti i macronutrienti necessari, tra proteine, grassi e carboidrati, per un pasto bilanciato.

Possono essere un’ottima alternativa per tutta la famiglia, per sostituire brioche, plumcake e altri prodotti confezionati (anche integrali), ricchi di conservanti, sciroppo di glucosio e additivi.

IL MALTITOLO E’ UN SOSTITUTIVO DELLO ZUCCHERO E RIENTRA NELLA FAMIGLIA DEI POLIALCOLI, OTTENUTI TRAMITE UN PROCESSO DI IDROGENAZIONE INDUSTRIALE, A PARTIRE DAGLI ZUCCHERI. IL MALTITOLO E GLI ALTRI POLIALCOLI NON VENGONO DIGERITI E ASSORBITI DAL NOSTRO ORGANISMO COME GLI ALTRI ZUCCHERI, MOTIVO PER CUI HANNO UN MINORE IMPATTO SULLA GLICEMIA E UN MINOR CONTENUTO CALORICO. VENGONO SPESSO UTILIZZATI IN PRODOTTI DIETETICI E ALIMENTI PER DIABETICI, DATO ANCHE CHE BEN SI PRESTANO ALLA PREPARAZIONE DI PRODOTTI DA FORNO. ATTENZIONE PERO’, UN UTILIZZO ECCESSIVO PUÒ AVERE EFFETTI LASSATIVI.

Per porzione (2 muffin):

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RAGU’ DI CARNE LIGHT

INGREDIENTI PER CINQUE PORZIONI CIRCA

500 gr. di macinato di vitello o pollo o tacchino

1 carota

4 scalogni o mezza cipolla bionda

350 gr. conserva 100% pomodoro, senza sale e zuccheri aggiunti

30 gr. di olio extravergine (facoltativo)

Sale, pepe q.b.

Qualche foglia di salvia

PREPARAZIONE

Tagliare a pezzi piccoli le carote e la cipolla (o lo scalogno). Dopodiché riporre in una pentola le carote e la cipolla con un poco di acqua e farle rosolare a fiamma bassa. Quando le verdure si sono imbiondite, aggiungere ulteriormente un goccio d’acqua e continuare la cottura fino a quando non sarà evaporata.

A seguire unire la carne, facendola rosolare per qualche minuto a fiamma moderata, aggiungendo del vino bianco da sfumare. Soltanto quando la carne sarà rosolata, versare gradualmente la passata di pomodoro con le foglie di salvia e mescolare.

Regolate il sale, verificando che non sia già presente nella salsa di pomodoro, e aggiungete un po’ di pepe. Cucinare a fiamma bassa con coperchio per circa mezz’ora/40 minuti.

Mescolate regolarmente e controllate che il ragù non si asciughi troppo. Se necessario aggiungere un po’ di acqua. Quando il sugo si sarà rappreso il ragù sarà quasi pronto: verso fine cottura, aggiungete tre cucchiai d’olio extravergine di oliva e cuocere ancora per pochi minuti.

500 gr. di macinato corrispondono all’incirca a 5 porzioni da abbinare a 50 gr. di pasta integrale cadauno.

UN’OTTIMA ALTERNATIVA PER EVITARE IL SOFFRITTO DI CIPOLLE, TIPICA DI MOLTE PREPARAZIONI, E’ QUELLA DI CUOCERE E DORARE LA CIPOLLA E GLI AROMI IN UN POCO DI ACQUA E PROSEGUIRE CON LA PREPARAZIONE DELLA RICETTA. QUANDO LA COTTURA DEL PIATTO SARA’ QUASI ULTIMATA, AGGIUNGERE L’OLIO (A 5 MINUTI DALLA FINE CIRCA), EVITANDO COSI’ DI ALTERARNE LA STABILITA’. RICORDATE CHE L’OLIO DI OLIVA E’ UNO DEGLI OLI VEGETALI PIU’ RESISTENTI ALLE ALTE TEMPERATURE, ESSENDO RICCO DI GRASSI MONOINSATURI. MENO RESISTENTI SONO I GRASSI POLINSATURI.

Per porzione, con 50 gr. di pasta integrale:

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RINVIO FESTA DELLE DONNE AL CENTRO EMMEA: SPECIALE 7 MARZO ANNULLATO, CAUSA CORONAVIRUS

Comunicazione rinvio festa delle donne: a causa dello stato di emergenza Coronavirus, l’evento del 7 Marzo, organizzato presso il Centro Emmea, è rinviato.

 

Si comunica il rinvio dell’evento organizzato in data 7 Marzo, presso il Centro Emmea, in onore della Festa delle donne, a data da destinarsi, a causa dell’emergenza Coronavirus.

Purtroppo, a causa della situazione precaria, non è possibile consentire aggregazioni di persone, né situazioni che non garantiscano almeno un metro di distanza.

Ci scusiamo per il disagio e l’evento è solo rimandato!

Il Centro Emmea

 

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CORONAVIRUS: CHE COSA CI MANCA DAVVERO?

La situazione che stiamo vivendo è strana ma, al contempo, davvero straordinaria. Nella mia esperienza lavorativa non mi era mai capitato di non poter accogliere i miei pazienti dandogli la mano, disinfettare la scrivania dopo ogni seduta o, ancor peggio, non poter andare a lavoro.

È successo tutto con una tale rapidità che solo ora mi sto rendendo conto di quanto la vita di tutti noi si sia dovuta necessariamente fermare.

Eppure, non immaginavo che un virus potesse essere in grado di creare così tanto “rumore”. È così piccolo che lo si può vedere solo in laboratorio, ma spaventa  così tanto.

Questo evento mi ha portato a diverse considerazioni che voglio condividere con voi: in primis, mi rendo conto di quanto tutti noi abbiamo paura di ciò che ci può far male e che non si può vedere.  Succedeva anche all’uomo delle caverne, che andava a caccia di animali feroci, nascosti nelle foreste. Lui non li vedeva, doveva andarli a cercare e loro potevano ucciderlo in qualsiasi momento. È lì che il nostro cervello ha iniziato ad avere paura. Paura per un pericolo che non si vede: puoi solo sentire la paura, che ti avverte che qualcosa di grave sta per succedere.

Tutti noi, oggi, stiamo sperimentando una grande paura: paura di vivere nell’incertezza, di non poter più controllare nulla, di essere così fragili che basta un microscopico virus, invisibile a occhi nudo, a costringerci a fermarci.

Inoltre, mi sono resa conto che, di fronte alle informazioni del telegiornale, andiamo spesso in ansia. Sarebbe bello riuscire a stare di fronte alle notizie da uomini: amare la verità più che la nostra opinione, imparare a cercare la verità più che farsi prendere dal panico.

In ultimo, ho capito che di fronte a certe emergenze, di fronte ai periodi difficili, viene fuori la persona per come essa è veramente: chi è egoista, resta egoista, chi è un uomo di fede, lo è fino in fondo. Vi auguro, in questi giorni, di guardarvi in azione per capire su che cosa veramente state appoggiando la vostra vita, in che cosa consiste la vostra vita, che cosa veramente ritenete importante. Che ciascuno di noi possa sfruttare il tempo al meglio nella ricerca della verità e del significato della vita. Soprattutto vi auguro che riusciate sempre a tenervi presente gli uni e gli altri: c’è chi è più solo, chi fa fatica a mantenersi in una posizione libera, aperta, di verità, di ricerca, di studio e chi fa meno fatica. Abbiamo presente gli uni e gli altri, perché queste occasioni possono aumentare l’individualismo o, al contrario, riscoprire amicizie vere.

La mia speranza è quella di poter tornare presto al mio lavoro quotidiano, non solo perché questo vorrebbe dire che l’emergenza è superata, ma perché ciò ci permetterebbe di ritornare alla normalità, con una consapevolezza nuova: tutto ciò che abbiamo la possibilità di fare nella nostra vita, sono doni, che devono essere vissuti ogni giorno e a cui non vorremmo più rinunciare!

 

Francesca Tripari, Psicologa

 

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SPAGHETTI ALL’ERBA CIPOLLINA

INGREDIENTI PER UNA PORZIONE

50 gr. di spaghetti integrali o altra pasta liscia

1 ciuffo di erba cipollina

1 cucchiaino di Parmigiano Reggiano  (circa 5 gr.)

1 cucchiaino di olio EVO (circa 5 gr.)

‏Sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Cuocere la pasta in acqua bollente salata. Nel frattempo, preparare il condimento per la pasta.

Mondare, lavare e asciugare l’erba cipollina. Dopo di che tagliarla a pezzettini, unendovi un cucchiaino di Parmigiano Reggiano in scaglie o grattugiato e un cucchiaino di olio. Frullare, quindi, il tutto con un cucchiaio di acqua di cottura della pasta fino ad ottenere una cremina. Non appena la pasta sarà cotta, scolarla e conditela con l’emulsione ottenuta amalgamando bene. Infine, per guarnire potete aggiungere un pizzico di erba cipollina fresca e un poco di pepe.

Buon appetito e non dimenticate di unirvi un secondo con una fonte di proteine (100 gr. di carne o di pesce) e delle verdure (cotte o un’insalata).

L’ABBINATA PASTA INTEGRALE E COTTURA AL DENTE, E’ GARANZIA DI UN PIATTO A BASSO INDICE GLICEMICO. INFATTI LA PASTA INTEGRALE, GRAZIE ALLA MINORE RAFFINAZIONE E MAGGIOR CONTENUTO DI FIBRA, RALLENTA L’ASSIMILAZIONE E L’ASSORBIMENTO DEGLI ZUCCHERI A LIVELLO DELL’INTESTINO. QUESTO EFFETTO E’ COADIUVATO DALLA COTTURA AL DENTE, IN GRADO DI RENDERE L’AMIDO DELLA PASTA MENO ATTACCABILE AGLI ENZIMI DIGESTIVI, RISPETTO AD UNA PASTA STRACOTTA. INSOMMA, SI’ ALLA PASTA INTEGRALE E OCCHIO ALLA COTTURA! UN MINOR INDICE GLICEMICO CONFERISCE UN MAGGIOR SENSO DI SAZIETA’ E EVITA PICCHI GLICEMICI DOPO IL PASTO.

Per porzione:

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LA DIETA CHETOGENICA COME CURA PER L’EMICRANIA: ALESSIA RACCONTA LA SUA ESPERIENZA.

Recenti studi (1) hanno evidenziato come la dieta chetogenica, valido protocollo dimagrante, sia in realtà anche molto efficace nella lotta contro l’emicrania.

Abbiamo intervistato una paziente del CentroEmmea che, seguendo il protocollo chetogenico proposto dal dottor Fossati, ha ottenuto risultati, per la sua gravissima forma di emicrania, mai avuti con nessun’altra cura (nemmeno di carattere neurologico).

Ma prima di proseguire, è di dovere, una piccola introduzione sul protocollo chetogenico, che tratteremo poi, più approfonditamente, in un articolo appositamente dedicato.

 

LA DIETA CHETOGENICA: COS’E’ IN BREVE E COME LA SI RICOLLEGA ALL’EMICRANIA

La dieta chetogenica nasce in realtà negli anni ’20, come forma di cura per l’epilessia, soprattutto infantile. Successivamente, nel corso degli anni, questo regime alimentare è stato ripreso più volte, riscoprendolo, oltre che come valido aiuto per la perdita di peso, anche come rimedio efficace per altri fini terapeutici, tutt’ora in fase di sperimentazione, quali Alzheimer e Parkinson, Diabete e Sindrome Metabolica e, come anticipato, emicrania.

Come funziona? La dieta chetogenica è un’alimentazione basata su un ridotto consumo di carboidrati (ben sotto i 50 gr. al giorno e tutti a basso indice glicemico, compensato da un aumento dei grassi. L’introito calorico può variare a seconda che sia usata per fini dimagranti o per protocolli terapeutici. In sostanza, riproduce la situazione di digiuno nel nostro organismo, ossia quando si trova in uno stato di carenza, soprattutto di zuccheri, che sono la nostra benzina. Quando il glucosio introdotto con l’alimentazione scarseggia e le nostre riserve di zucchero (glicogeno epatico e muscolare) si sono esaurite, il nostro corpo deve trovare altre vie per produrre energia: andrà quindi a smobilitare le riserve di acidi grassi del tessuto adiposo, attivando il fenomeno della lipolisi (ed ecco perché si dimagrisce), inizierà ad utilizzare gli amminoacidi anche a fine energetico e, infine, comincerà a produrre i cosiddetti “corpi chetonici” portando l’organismo in uno stato definito “chetosi”.

I corpi chetonici che potrebbero essere definiti come i “sostitutivi” degli zuccheri, vengono prodotti dal fegato quando quest’ultimi vengono a mancare e diventano la “benzina” di tutte le cellule comprese quelle che non sono in grado di “alimentarsi” a grassi come i neuroni e i globuli rossi.

E, qui ci colleghiamo all’emicrania: secondo diversi studi, una volta che i corpi chetonici entrano nel cervello, qui si sostituiscono allo zucchero, determinando un suo migliore funzionamento in quanto producono più energia e causano meno stress ossidativo.

Inoltre, l’emicrania spesso (ma non sempre) sembra essere strettamente connessa all’insulino resistenza, la quale va a migliorare con le diete chetogeniche. Ricordiamo, infatti, che in chetosi, il recettore dell’insulina non riceve particolari stimoli, in quanto la glicemia non subisce picchi, per la mancanza di zuccheri nel sangue. Così molti disturbi neurologici, fra cui epilessiamal di testa, tendono a scomparire se abbinati a cicli di dieta chetogenica.

 

L’ESPERIENZA DI ALESSIA

Alessia è una ragazza di 22 anni che ha sempre sofferto, fin da quando era bambina, di fortissime emicranie, che la mettevano in condizione di non poter vivere con serenità e normalità. Dopo aver tentato tutte le strade possibili, dai più semplici antidolorifici alle visite oculistiche e neurologiche, aveva quasi optato per la rassegnazione ma, fortunatamente, la decisione di iniziare una dieta nel gennaio 2019 l’ha portata a rivolgersi al nostro centro, dove è riuscita oltre a perdere peso, a trovare una soluzione al suo gravissimo problema. Il Dott. Fossati le ha proposto di provare la dieta chetogenica ed ecco i risultati, …

 “Ciao Alessia, ci racconti brevemente com’era la tua vita prima di provare il protocollo chetogenico?”

“L’emicrania ha iniziato ad essere insopportabile a partire dall’età del liceo e, probabilmente, era dovuta ad un forte stress. Quando avevo questi attacchi sentivo che mi pulsava in un modo insopportabile la fronte, ma soprattutto l’occhio e lo zigomo; inoltre, iniziavano forti nausee, giramenti di testa e necessitavo di chiudermi per due giorni al buio senza alcun suono, sdraiandomi a letto, con un cappello e una fascia molto stretti per attenuare il dolore. In quei giorni mi era impossibile svolgere alcuna attività tra cui andare a scuola, studiare, leggere, guardare la televisione, etc … e il dolore mi rendeva la vita impossibile.”

“E come la curavi?”

“Purtroppo mi riempivo di farmaci come tachipirina, Oki, Moment, poiché erano le uniche a darmi un poco di sollievo dopo 48 ore circa; nel 2016, per disperazione, sono andata anche in pronto soccorso, perché questi episodi mi capitavano anche una volta a settimana. Avevo provato ogni metodo per poter risolvere il problema, ma senza alcun successo, nemmeno con visita neurologica.”

“E cosa è successo quando a Gennaio 2019 ti sei rivolta al dottor Fossati?”

“Con tutta sincerità sono venuta presso il centroEmmea con il solo obiettivo di perdere peso, senza pensare che avrei potuto risolvere anche il problema delle emicranie. Quando gli ho spiegato la mia situazione il dottore mi ha proposto di provare il protocollo chetogenico, poiché recenti studi e su attività sperimentale hanno dimostrato una reale efficacia. In aggiunta, tale protocollo è un valido supporto alla perdita di peso. Così, con un poco di scetticismo, ho iniziato a seguire questa dieta a base di proteine e grassi e riducendo notevolmente il contenuto di carboidrati, soprattutto zuccheri (ho dovuto eliminare l’impanato, i latticini, la frutta, i dolci, etc..). Dopo un mese ho perso 6 Kg e l’emicrania era completamente scomparsa.”

Il protocollo chetogenico previsto doveva durare circa un mese, cos’è successo quando l’hai sospeso?”

“Ci siamo resi conto che quanto sospendevo la dieta chetogenica vivevo di rendita per un altro mese senza emicrania. Dopo di che ritornava, seppur più sopportabile e senza nausea, almeno da consentirmi di non dover stare a letto per due giorni.”

“E ora come pensate di proseguire, qual è il piano d’azione?”

“Ora stiamo alternando un mese di chetogenica e un mese e mezzo di stacco dal protocollo, che ci siamo resi conto essere il periodo di copertura dall’emicrania prima che rifaccia la sua comparsa”. L’obiettivo è quello di estendere gradualmente il periodo di copertura post dieta chetogenica, cercando di alternare un mese di dieta e tre mesi di sospensione.”

“E come è cambiata la tua vita in seguito a questa cura?”

“La mia vita è cambiata completamente, non solo ho perso peso e nemmeno lo sto riprendendo, ma la mia qualità della vita si è rivoluzionata. Ho finito gli studi, ho trovato lavoro e, soprattutto, non sono più dipendente da medicinali che mi distruggevano stomaco e intestino, per portare a dei risultati minimi. Inoltre, la dieta chetogenica non mi pesa in alcun modo, nè sento mancanza di energia, in quanto pur abbassando i carboidrati, l’aumento dei grassi in parallelo non mi fa soffrire la fame. Consiglio a chiunque abbia sofferto di gravi problemi d’emicrania come me, di provare questo protocollo, che mi ha fatto tornare padrona della mia vita”.

Per concludere, abbiamo chiesto al dottor Fossati se il protocollo chetogenico davvero avesse solo vantaggi o potesse presentare qualche rischio o quantomeno ripercussioni negative sulla salute dell’organismo, ecco cosa ci ha risposto:

“Ormai da tempo la scienza ha capito che i corpi chetonici sono un ottimo nutriente e che al contrario dei grassi, riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica diventando un prezioso sostituto del glucosio, questo li rende un valido aiuto ad esempio nella cura dell’emicrania, in un numero di patologie neuro degenerative come l’Alzheimer, ma anche in sindromi molto gravi per le quali non esiste cura come ad esempio l’immuno-deficienza di GLUT1. Quello che ancora si fa fatica a far passare come messaggio è che il protocollo chetogenico e quello iperproteico non sono la stessa cosa, nel primo non vi è alcun affaticamento renale quindi il soggetto può rimanere in stato di chetosi anche per anni (ne sono un esempio i casi di epilessia), mentre nel secondo l’esubero di proteine porta ad affaticamento renale dovuto alla produzione di residui azotati.”

In uno dei prossimi articoli approfondiremo cos’è la dieta chetogenica e come agisce e vi riporteremo un’altra esperienza di una nostra paziente.

Elisabetta Amoruso

 

[1] Di Lorenzo, C.; Coppola, G.; Sirianni, G.; Di Lorenzo, G.; Bracaglia, M.; Di Lenola, D.; Siracusano, A.; Rossi, P.; Pierelli, F. Migraine improvement during short lasting ketogenesis: A proof-of-concept study. J. Neurol. 2015, 22, 170–177.

 

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MUFFIN CHETOGENICI

INGREDIENTI PER DIECI PORZIONI CIRCA DI MUFFIN CHETOGENICI

200 gr. farina di mandorle
120 gr. latte di mandorle
10 gr. lievito
5 gr. dolcificante tic
70 gr. di burro fuso

PREPARAZIONE

Per la preparazione di 10-12 muffin chetogenici, unire in una ciotola il burro, il latte, il dolcificante e Iniziare a mescolare il tutto. Dopo di che, aggiungere la farina di mandorle e il lievito  e continuare a mescolare, amalgamando il tutto, sino ad ottenere un composto omogeneo.

Foderare degli stampi per muffin e distribuirvi uniformemente l’impasto, senza riempirli fino all’orlo, onde evitare che il composto fuoriesca quando lieviterà in cottura.

Infornare in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti e …. buon appetito!!

RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE JENNIFER PRESTIFILIPPO, CHE CI HA SUGGERITO QUESTA RICETTA, PER DIETE CHETOGENICHE!

TRATTANDOSI DI UNA RICETTA CHETOGENICA, OSSIA PER COLORO CHE STANNO SEGUENDO PROTOCOLLI DI DIETA CHETOGENICA, L’IDEALE SAREBBE QUELLO DI UTILIZZARE UN BURRO SENZA LATTOSIO. INFATTI, IL LATTOSIO E’ UNO ZUCCHERO E RISCHIA DI ALTERARE L’EVENTUALE STATO DI CHETOSI RAGGIUNTO. RICORDIAMO CHE NELLE DIETE CHETOGENICHE, L’APPORTO DI CARBOIDRATI E’ INFERIORE A 50 GR. ED ESCLUDE L’UTILIZZO DI ZUCCHERI SEMPLICI.

Per muffin:

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INVOLTINI DI VERZA CON RIPIENO DI MERLUZZO E VERDURE

INGREDIENTI PER UNA PORZIONE

3-4 foglie ‏di verza

200 gr. di‏ filetti di merluzzo

1 ‏carota

1 costa di‏ sedano

1 ‏cipolla bionda piccola

6 ‏pomodori datterini o ciliegini

‏Sale e pepe q.b.

1 spicchio ‏di aglio

10 gr. di olio d’oliva

PREPARAZIONE

Scegliere le foglie di verza più esterne e più resistenti, lavatele e sbollentatele in una padella con dell’acqua per circa 10 minuti, oppure cuocetele a vapore lasciandole un poco croccanti (con la vaporiera per forno a microonde è sufficiente 1 minuto e 30 secondi).

Una volta cotte metterle a riposare su di un piatto o su della carta assorbente.

In seguito, tagliare a dadini il sedano, la carota e la cipolla e cuocerli in una padella con un poco di acqua, sale, pepe. Una volta ammorbidite le verdure, unire i filetti di merluzzo e cuocere a fiamma bassa con coperchio per 10-15 minuti circa.

Quando il pesce è cotto e il ripieno è pronto, lasciare raffreddare e riempire le foglie di verza con il contenuto al centro. Chiudere la foglia con l’aiuto di uno stuzzicadenti o uno spago, oppure semplicemente appoggiandole sul lato della chiusura.

Infine, aggiungere in una padella i pomodorini con un poco di acqua e uno spicchio d’aglio per insaporire (potrà essere eliminato a fine cottura). Dopo un paio di minuti aggiungervi gli involtini e cuocere per pochi minuti a fuoco lento.

Una volta ultimata la cottura, condire con l’olio, quando il tutto è ancora caldo. Buon appetito!

IL MERLUZZO E’ UNO DEI PESCI PIU’ INDICATI NELLE DIETE IPOCALORICHE PER IL SUO CONTENUTO PROTEICO (BEN 17 GR. PER 100 GR.) E PER IL SUO BASSISSIMO CONTENUTO DI GRASSI. HA SOLO 75 KCAL CIRCA PER 100 GR. LE CARNI SONO TENERE E POVERE DI LISCHE. INOLTRE, L’OLIO DI FEGATO DI MERLUZZO E’ AMPIAMENTE UTILIZZATO NELL’INDUSTRIA FARMACEUTICA E COME INTEGRATORE, IN QUANTO RICCHISSIMO DI VITAMINA D, E, A, NONCHE’ DI ACIDI GRASSI ESSENZIALI POLINSATURI (OMEGA 3).

Per porzione:

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FESTA DELLE DONNE AL CENTRO EMMEA: SPECIALE 7 MARZO

Il centro Emmea festeggia il giorno dedicato alle donne, offrendo gratuitamente alcuni dei nostri servizi!

 

In onore del giorno dedicato a tutte le donne, i professionisti del Centro si mettono a vostra disposizione offrendovi i nostri servizi.

Potete prenotare il vostro trattamento omaggio, sino ad esaurimento posti, il giorno 7 marzo, a vostra scelta tra:

  • MEDITAZIONE: una seduta di gruppo dedicata all’utilizzo di tecniche di rilassamento e consapevolezza (al massimo 6 persone per gruppo). DURATA: 1 ORA.
  • ALLENAMENTO: un allenamento one to one a scelta tra tonificazione in sala pesi, circuito bruciagrassi, posturale. DURATA: 30 MINUTI.
  • MASSOFISIOTERAPIA: trattamento a scelta in base alle proprie esigenze (riflessologia, rilassamento, decontratturante, ecc …). DURATA: 20 MINUTI.

 

DOVE E QUANDO

Centro Emmea, Via Carlo Pisacane, 6, San Vittore Olona (MI)

7 MARZO,  ORE 8-12

PER INFO E PRENOTAZIONI CHIAMA IL NUMERO DEL CENTRO 0331-512139. 

SCARICA IL VOLANTINO, CLICCA QUI: FESTA DONNE

 

 

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LEGUMI E GONFIORE? SCOPRIAMO LE CAUSE E COME EVITARLO.

I legumi ti causano problemi di gonfiore e flatulenza? Ecco perché…

 

I legumi sono delle ottime fonti di proteine vegetali e di carboidrati a lento rilascio e, quindi, a basso indice glicemico. Sono molto indicati nelle diete ipocaloriche e, soprattutto, in tutti quei soggetti che devono tenere d’occhio la glicemia, come nel caso di sindrome metabolica o diabete. Spesso, però, non vengono consumati a causa dei problemi di gonfiore e flatulenza che generano. Ma a cosa sono dovuti e, soprattutto, è possibile evitarli?

La risposta è sì! Infatti, il problema di flatulenza dei legumi nasce da specifiche sostanze presenti prevalentemente nella buccia: si tratta di oligosaccaridi non attaccabili da alcun enzima digestivo, i quali arrivano inalterati nel nostro intestino e qui fermentano ad opera della nostra flora batterica. Tutto questo genera gas (C02 e metano), che sono causa di meteorismo e flatulenza.

Per tutti coloro che presentano questo problema, sarà sufficiente acquistare delle versioni di legumi decorticati che si trovano in tutti i supermercati e ancor di più nei negozi bio. Il termine decorticato significa semplicemente che viene eliminata la buccia esterna e, con questa, le sostanze incriminate per il gonfiore. Inoltre, utilizzare legumi decorticati presenta una serie di vantaggi:

  • cuociono in molto meno tempo;
  • riducono i tempi di ammollo;
  • sono molto più digeribili, tanto che vengono consigliati in fase di svezzamento per i bambini;
  • hanno all’incirca gli stessi valori nutritivi dei legumi secchi, presentano solo un po’ meno fibra.

In alternativa, un valido aiuto può essere quello di consumare i legumi sotto forma di passati o creme.

Quindi, via al consumo di legumi, un paio di volte a settimana, che sono amici della nostra salute e non possono mancare in una dieta variata.

Ecco il link ad una nostra ricetta a base di lenticchie decorticate https://www.centroemmea.it/zuppetta-di-lenticchie-al-profumo-di-alloro/

 

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